Reggiano al 100% , laureato in economia e commercio. Paolo è marito e padre di famiglia, metalmeccanico in passato e assicuratore nel presente, appassionato di basket e, ovviamente, grande amante della musica.
La passione per la musica inizia nel 1967, quando suo padre gli regala un mobiletto Grundig con radio e piatto insieme al primo vinile: una collection dei Beatles “Oldies but goldies”.
A 10 anni è stato un colpo di fulmine… A detta del nostro ospite i Beatles sono stati la cosa più bella che la musica gli abbia mai dato. La separazione della band nel 1970 ha rappresentato un vero e proprio trauma per il Paolo tredicenne.
Da lì in poi ha coltivato amori musicali molto variegati: The Who, Led Zeppelin, Pink Floyd, King Crimson, Genesis, Yes nei primi anni ’70. Poi un momento breve ma intenso di disco music (che ancora oggi fatica a spiegarsi), la west coast di C.S.N.&Y., Joni Mitchell, i primi dischi di Tom Waits e tanti altri, fino ad arrivare al Grunge, con cui è nato un intenso amore a primo ascolto all’inizio degli anni ’90.
Nel 1977 ha passato una breve ma indimenticabile estate di concerti nei prati di casa come cantante di un gruppo reggiano, i GSM. Fu invitato prenderne parte dal batterista del gruppo e vicino di casa, Gigi Cavalli Cocchi, che ha suonato nei primi 4 album di Ligabue ed è tuttora un rinomato batterista del panorama italiano.
L’anno dopo Paolo ha iniziato a suonare la chitarra, strumento con il quale si diletta tutt’ora per feste e baracche con amici.
Nel 2019 ha trasmesso musica per più di un anno presso una radio di Scandiano, KROCK (negli anni ’80 Mondoradio). Questa attività gli ha permesso di avverare un grande sogno, quello di trasmettere la musica del suo cuore agli ascoltatori.
Dulcis in fundo, Paolo è anche un grande amante della birra: dal lontano 1978 si reca all’Oktoberfest di Monaco di Baviera. Sono 42 partecipazioni, record mondiale.
Paolo Ambrogi sarà ospite di #RaccontaVinile giovedì 16 febbraio.