I trend e i social network ci insegnano quanto sia importante rendere il proprio pasto “instagrammabile” con avocado, mango e colori a volontà. Piatti esteticamente riusciti ma poco sostenibili: è ora di mettere in gioco le priorità e rivalutare l’acquisto di prodotti tipici del territorio. 

No ai prodotti esotici, sì ai prodotti tipici

Quando si fanno acquisti per la propria tavola si necessitano valutazioni su ben quattro fronti: salute, bontà, prezzo e, ultimo ma non per importanza, sostenibilità ambientale. 

Privilegiare la natura e il suo ciclo è una garanzia per la salute e per le tasche, dal momento in cui i prodotti tipici del territorio sono meno trattati chimicamente, più salutari e più economici. Questo per una ragione ben chiara: non devono resistere a lunghi e costosi viaggi durante i quali la conservazione e la qualità del prodotto potrebbe risentirne. Logica conseguenza è anche il guadagno in fatto di sapore: un prodotto fresco è un prodotto nettamente più performante per le nostre papille gustative. Quante volte ci capita di acquistare al supermercato prodotti fuori stagione per renderci poi conto che non sanno di niente? 

Non meno importante è, poi, la considerazione ambientalista. Acquistare prodotti locali e di stagione favorisce la sostenibilità. Grazie all’abbattimento dei trasporti si riduce l’emissione di anidride carbonica, si risparmiano energie per il confezionamento, si eliminano imballaggi di plastica e, infine, si risparmia acqua nei processi di lavaggio.

Tre prodotti tipici per celebrare la regione e sostenere l’ambiente 

Ogni regione ha i suoi cavalli di battaglia. Ecco tre eccellenze culinarie di stagione provenienti da diverse zone dell’Emilia Romagna. Qualche consiglio per fare acquisti sostenibili, per aiutare i produttori locali e per limitare il nostro impatto sull’ambiente.

La zucca mantovana è bella per addobbare ma anche buona da mangiare. In autunno è perfetta per condire risotti, per farcire tortelli e cappellacci, per realizzare dolci o da gustare nella sua semplicità, cotta al forno senza ulteriori complementi.

Procediamo con i funghi porcini di Borgotaro che, come intuiamo dal nome, si possono raccogliere nei boschi del parmense, nella zona di Borgo Val di Taro e Albareto. Parliamo di un prodotto tipico sorprendentemente versatile: una volta raccolti si possono sfruttare per numerosi primi piatti, per insalate o come contorno semplice per secondi.

Se abbiamo nominato la zucca, non possiamo non citare le castagne. Il marrone di Castel del rio è una chicca da non lasciarsi sfuggire nella stagione autunnale. Da mangiare nelle prime serate di freddo per scaldarsi con tutta la famiglia: incisione sulle castagne e poi dritte in padella bucata. Sane, buone e, soprattutto, sostenibili.